I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) rivestono un ruolo cruciale nella salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ma cosa si intende esattamente per DPI? Quali requisiti devono rispettare? E chi è tenuto a fornirli?
In questo primo articolo scopriremo le definizioni fondamentali, le principali categorie e gli obblighi di manutenzione.
Cosa sono?
Con l’acronimo DPI si indica qualunque attrezzatura destinata a proteggere una persona dai rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
- Secondo il D.Lgs. 81/08, i DPI devono essere utilizzati quando i rischi non possono essere eliminati o ridotti a un livello accettabile tramite misure di protezione collettiva o modifiche dei processi produttivi.
- Il Regolamento (UE) 2016/425 stabilisce i requisiti essenziali che i DPI devono soddisfare, tra cui la marcatura CE, l’idoneità all’uso previsto e la fornitura di istruzioni comprensibili in italiano, se venduti nel nostro Paese.
Quali dispositivi non sono considerati DPI?
Non tutti i dispositivi che “proteggono” rientrano nella definizione di DPI. Ad esempio:
- Abbigliamento da lavoro generico o divise prive di funzioni protettive specifiche.
- Attrezzature di soccorso o salvataggio utilizzate da personale specializzato (es. vigili del fuoco, forze dell’ordine).
- Strumenti utilizzati in ambito sportivo o ricreativo (es. caschi da bicicletta, guanti da palestra).
- Strumenti di autodifesa (spray, dissuasori), non concepiti per finalità di prevenzione negli ambienti lavorativi.
Lo scopo principale di un DPI è la protezione da rischi professionali ben specifici, legati all’attività lavorativa.
Classificazione dei DPI: prima, seconda e terza categoria
La normativa italiana ed europea suddivide i Dispositivi di Protezione Individuale in tre categorie, in funzione del livello di rischio affrontato.
- DPI di prima categoria
- Proteggono il lavoratore da rischi minimi, come lesioni superficiali, lievi abrasioni o contatto con sostanze poco aggressive.
- Esempi: guanti per lavori di giardinaggio, occhiali leggeri antipolvere, semplici copricapi da sole.
- DPI di seconda categoria
- Riguardano rischi di gravità media, che non rientrano né nella categoria I né nella III.
- Esempi: calzature antinfortunistiche per chi lavora in cantieri, occhiali a tenuta stagna contro schizzi di sostanze chimiche, elmetti da cantiere.
- DPI di terza categoria
- Destinati a proteggere da rischi mortali o gravissimi, come cadute da grandi altezze, sostanze tossiche, ambienti con carenza di ossigeno o temperature estreme.
- Esempi: autorespiratori, imbracature anticaduta, tute isolate termicamente, dispositivi per lavori in tensione elettrica.
Chi li fornisce?
La fornitura dei Dispositivi di Protezione Individuale è un obbligo legale del datore di lavoro, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08. Egli deve:
- Acquistare Dispositivi di Protezione Individuale certificati e marcati CE.
- Fornirli ai lavoratori gratuitamente.
- Garantire che ogni Dispositivi di Protezione Individuale sia adeguato ai rischi specifici della mansione.
Il lavoratore non deve sostenere alcun costo per l’acquisto o la manutenzione dei DPI.
I DPI vanno sottoposti a controlli periodici?
Sì. Ogni Dispositivi di Protezione Individuale deve essere controllato prima dell’utilizzo e, a intervalli regolari, sottoposto a verifiche e manutenzioni secondo le istruzioni del produttore. In particolare:
- Gli elementi soggetti a usura (es. nastri, fibbie, filtri per maschere respiratorie) devono essere sostituiti appena presentano segni di deterioramento.
È consigliabile tenere un registro di consegna e controllo dei Dispositivi di Protezione Individuale, utile sia per la tracciabilità sia per motivi di responsabilità.
I DPI hanno una scadenza?
Gran parte dei Dispositivi di Protezione Individuale presenta una vita utile indicata dal fabbricante:
- La data di scadenza (o periodo di validità) può comparire sull’imballaggio, sul dispositivo o nelle istruzioni fornite.
Oltre tale periodo, o in presenza di danneggiamenti, il DPI non garantisce più i requisiti di sicurezza previsti e deve essere sostituito.
Conclusione
I Dispositivi di Protezione Individuale costituiscono la prima barriera per la protezione del lavoratore quando i rischi non possono essere eliminati.
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